11 MAGGIO 2020

Di Lucia de Cristofaro

Continua l’opera di divulgazione culturale e sociale, nonché di riflessioni su ciò che fa parte della nostra contemporaneità da parte del RC Napoli Sud Ovest, presieduto da Adolfo Lorusso. Dopo le video conferenze con protagonisti medici e scienziati sulla pandemia che ci ha colpiti a livello mondiale, lo scorso 11 maggio in interclub con: Rotary club Napoli-Chiaia, presidente Roberto De Laurentis, Rotary Club Napoli Nord  Est, presidente Paolo Cupo,  Rotary Club di Sorrento, presidente Antonio Ruocco,  il RC Napoli Sud Ovest ho proposto, grazie all’organizzazione del suo presidente Lorusso, coadiuvato da  Alessio Formicola, un nuovo tema di grande interesse, ““Omicidio e lesioni stradali”. Presenti al meeting i PDG del distretto 2100, Guido Parlato, Francesco Socievoleo , Michelangelo Ambrosio, Marcello Fasano, Maria Rita Acciardii. Giancarlo Spezie, Salvatore Iovieno, per il Distretto 2050,la  PDG Lorenza Dordoni e il DGN Carlo Conte e per il distretto 2080 il PDG Silvio Piccionii, il parlamentare europeo Franco Roberti, già Procuratore Nazionale Antimafia e tanti altri rotariani e non.   Ad introdurre la relazione sul tema dell’avv. Claudio Claudio D’Isa è stato il Procuratore Generale presso la Corte d’appello di Napoli, dott. Luigi Riello, il quale, pur dando atto al legislatore dello sforzo profuso, dopo un iter legislativo lungo e travagliato, nell’introdurre nel codice penale le figure di reato autonomo dell’omicidio e delle lesioni stradali,  non ha mancato di evidenziare come la legge 41/2016, pur prevedendo l’aumento considerevoli delle pene per tali delitti, con un massimo di 18 anni di reclusione, ha sostanzialmente fallito nel suo scopo di arginare le morti di migliaia di cittadini causate da incidenti stradali, di cui la maggior parte giovani  compresi tra i 15 ed i 30 anni.  Il Procuratore Generale si è poi soffermato sull’annoso problema che attanaglia la giustizia italiana della effettività della pena, suscitando sull’argomento l’interesse generale. Ha poi preso la parola il relatore, avv. Claudio D’Isa, già magistrato di cassazione che ha svolto anche le funzioni di presidente della IV Sezione della Corte, ove vengono trattati procedimenti relativi ai delitti colposi. L’Avv. D’Isa  ha convenuto con il Procuratore Generale sul fallimento della Legge 41/2016, rappresentando che le vittime della strada nel 2019, a distanza di tre anni dall’entrata in vigore della riforma, sono aumentate dell’1,3 %, individuando le cause di tale fallimento nella mancata attuazione da parte dello Stato dell’educazione stradale nelle scuole e nel non aver aumentato capillarmente i controlli per la sicurezza stradale. ”Ritengo, tornando sull’argomento introdotto dal Procuratore Riello, che tra  i motivi della riforma ha influito anche il “buonismo” di alcuni giudici che, avendo la possibilità di concedere  le attenuanti generiche agli imputati, applicavano pene del tutto modeste eliminando l’effetto di aumento di pena delle aggravanti.” – afferma l’Avv. D’Isa nella sua relazione, nella quale ha inoltre  illustrato all’uditorio la struttura del delitto colposo rispetto a quella del delitto doloso per introdurre l’argomento della riforma legislativa, che ha inserito gli artt. 589 bis e 590 bis nel codice penale, rispettivamente il delitto di omicidio stradale e quello di lesioni stradali, prima previsti, come circostanze aggravanti delle ipotesi base di omicidio e lesioni colpose di cui agli artt. 589 e 590 cod. pen. “ La nuova normativa, oltre alle aggravanti già previste in precedenza della guida in stato di ebbrezza o sotto l’influsso di stupefacenti, ha introdotto comportamenti, già previsti dal codice della strada, qualificandoli aggravanti dei due delitti, con sensibile aumento della pena,  c.d. “rinforzate”, in quanto non consentono al giudice il giudizio di comparazione con le attenuanti generiche, impedendo in tal modo che si scenda al di sotto di una determinata pena.” – continua il relatore  Avv. D’Isa, passando, poi,  la parola all’ing. Leopoldo Iovino, membro della Fondazione “Luigi Guccione” il cui scopo è la divulgazione dell’educazione stradale soprattutto presso le scuole e nel sensibilizzare l’opinione pubblica con convegni ed incontri di studio sull’argomento. Il dibattito che né è seguito è stato intenso, con domande al dr. Riello e all’Avv. D’Isa, e pregnante di riflessioni su quanto ascoltato. “Il nostro club sin dall’inizio del lockdown ha operato affinché non mancasse l’opera culturale del Rotary negli approfondimenti necessari a comprendere i nostri tempi di grandi cambiamenti. Le nuove modalità di riunione cui ci ha costretti l’emergenza, si rilevano di fatto, una vera e propria opportunità di unire sempre di più il Rotary oltre i confini geografici, e questo è da considerare un fattore non negativo.” – dichiara il presidente di RC Napoli Sud Ovest Adolfo Lorusso.